giovedì 23 agosto 2012

Il Quarto Paesaggio al Villammare Film Festival 2012: immagini e musica di futuro arcaico in Cilento

Dal 22 al 25 Agosto 2012 si svolge a Villammare l'ormai noto Festival del Cortometraggio organizzato dall'emittente 105TV e dal suo patron Alessandro Cocorullo, un concorso che ospita giovani corto-makers e che presenta pellicole cinematografiche di importanti registi italiani, con dibattiti e approfondimenti di carattere culturale.
L'ouverture della serata conclusiva, il 25 agosto, si intitola 'Musica per immagini: antichi suoni contemporanei' e ospita la performance del musicista Francesco Grigolo intitolata 'Il Coro dei Cor(n)i', già presentata seppur in forma ogni volta diversa quest'anno a Novi Velia nell'ambito del Festival della Natura 2012.
Il Coro dei Cor(n)i nasce da un lavoro svolto nell'ultimo anno dal Laboratorio della Città del Quarto Paesaggio di Casale Il Sughero - Ateneo Nomade Triangolare, concepito da Pasquale Persico e realizzato da Francesco Grigolo in stretta collaborazione con Pasquale Napolitano (autore del video) ed altri artisti-tecnici del suono delle immagini e con Amedeo Trezza nell'ambito delle 'Lezioni dell'Ateneo Triangolare'.

sabato 11 agosto 2012

Sinergie e agricolture permanenti: progettazioni in corso


Seppur ancora all’inizio di un lungo cammino, come abbiamo sostenuto in diverse occasioni e lezioni, e soprattutto sperimentato direttamente sul campo in questi anni, ritengo che esistano vari tipi di sinergia nel campo dell’orto-frutticultura sinergica.
Parlo infatti propriamente di 3 livelli.

Il primo livello di sinergia (delle piante tra loro) è quello caratterizzante un’aiuola sinergica, ovvero della sinergia che si crea tra le piante la cui vicinanza e alternanza reciproca giova ad entrambe, allo stesso tempo causa ed effetto della condizione omeostatica (o quasi, ovvero in assenza di variabili contingenti autoctone che rimettono sempre in discussione il delicato equilibrio biologico creato) del terreno, ovvero della sua auto-fertilità ottenuta con l’ormai celebre metodo di non lavorazione del substrato (anche questo è un caso limite, più una tendenza che uno stato di fatto duraturo ed efficace poiché spesso si rende invece necessario un nuovo scasso del terreno per le variabili ambientali e imprevedibili di cui sopra).
Un secondo livello di sinergia (delle piante con gli animali) lasca intravedere una più ampia concezione di sinergia, ovvero quella che si crea in permacultura all’interno di un sistema abitativo e colturale complesso come può essere una fattoria o un fondo impegnato in maniera diversificata (anche ad esempio con la cerealicoltura). Qui la sinergia è tra l’orto o il frutteto e gli animali che pascolano (ovicaprini, bovini, equini, animali da cortile), il cui impatto tende a ridurre la presenza di infestanti regolando la crescita delle specie e contribuendo, attraverso il letame, alla fertilizzazione del suolo. Inoltre lo sfalcio alimentato da parte del letame non raccolto per l’orto servirà a nutrire gli animali in assenza di pascolo fresco, e quindi a garantire la produzione di letame. In questo secondo livello vediamo come il cerchio della sinergia si allarga anziché avvitarsi su se stesso e la fertilità aumento per il beneficio di tutti gli attori in campo.
Un terzo livello di sinergia (dell’uomo nella comunità agricola) è quello che deriva dall’integrazione del coltivato con lo spontaneo (ricco di biodiversità) e di entrambi con le zone boscose e sotto-frutteto dedicate al pascolo e alla raccolta spontanea stagionale e alle colture autoctone perenni. Il beneficiario di questa armonia, dove il cerchio dopo essersi allargato  si chiude, è l’uomo che vive in sinergia col suo habitat  e a sua volta con i suoi simili che con lui contribuiscono a curare la fattoria o il fondo agricolo. Il target è rifiuti organici zero, riuso di ogni prodotto della zootecnia in agricoltura e viceversa (come nel caso più semplice delle lettiere per gli animali e il fieno spontaneo). Quest’ultimo livello di sinergia comprende gli altri due e si manifesta nell’equilibrio socio-antropologico di una comunità o di un nucleo.

lunedì 6 agosto 2012

Ciucciovie cilentane funzionanti e Ciucciopolitana tra le vecchie vie del Parco Nazionale




L’asino come vettore di biodiversità, autobus concettuale che non porta pesi fisici ma idee ed emozioni è facilitatore della comunicazione per noi tutti e per soggetti con problemi relazionali. L’asino è maestro, professore, ricercatore e interprete di brani di paesaggio, studioso acuto di strategie della significazione.
Ideale per bambini e amanti della natura, la tratta parziale della Ciucciopolitana Vibonati-Morigerati ha registrato in queste settimane d’estate già molte adesioni. Viaggiatori italiani e stranieri attratti dal passo lento e saggio del ‘ciuccio-professore’ Austino hanno scoperto la bellezza di passeggiare al suo fianco lungo la bella strada tra il Bio-agri-b&b di Ospitalità e Cultura Rurale ‘Casale Il Sughero’, già Ateneo Nomade del Cilento (di cui Austino è professore di Semiotica del Paesaggio) e il ponte a schiena d’asino (guarda caso!) lungo il corso del fiume Bussentino (o Rio Casaletto), dove ci si può fare il bagno nelle sue fresche e profondi acque e trovare ristoro con prodotti locali e biologici rigorosamente a ‘chilometro parco’! Poco dopo si visita anche l’antica ferriera di Morigerati prima di imboccare la strada vecchia in pietra che si inerpica fino al bellissimo centro storico di Morigerati.

Qui ci aspettano le brave e simpatiche guide dell’Oasi del WWF Grotte del Bussento, col suo mulino ad acqua ancora funzionante e le risorgive del fiume Bussento (di cui il Bussentino incontrato precedentemente è un affluente). Il rientro al Casale è un ripercorrere tempi e sensazioni scoperte all’andata lungo il sistema fluviale che offre riparo ad una delle ultime popolazioni di lontre autoctone (Lutra Lutra) e al gambero di fiume, con il protagonista di pause e riflessioni, il nostro segnavia Austino, in particolare proprio sotto una secolare quercia da sughero, matriarca che si incontra in una svolta durante il cammino, luogo ideale per il riposo e le riflessioni di fine giornata vissuta insieme.
Un’altra tratta molto richiesta è anche Casale-Vibonati, che dal b&b Casale Il Sughero, costeggiando la grande Pineta di Santa Lucia e l’omonima cappella nuova, lungo la via vecchia ed ora sentiero si arriva, attraversando le rovine della vecchia cappella di Santa Lucia e i resti di un’aia antica (da cui si vede la vetta del Sacro Monte, il Gelbison, dalla cui vetta a sua volta si vedono tutti i confini del Cilento Storico), ruderi e stazzi, fino alle porte del centro storico di Vibonati.

Questo storico paese di impianto medievale che si sviluppa lungo il crinale di una lunga collina. Per le vie di Vibonati tante sono le sorprese: la visita al Museo di Arte Contadina ‘Nino Tancredi’, il Santuario di S. Antonio Abate, i vicoli del centro coi suoi palazzi e portali e i resti delle fortificazioni in pietra, le fontane in cui trovare refrigerio, prima di rientrare la sera al Casale non senza aver assaggiato lungo le vie i prodotti tradizionali della cucina locale.
 Per informazioni e prenotazioni soggiorni ed escursioni: info@casaleilsughero.com oppure 3283211721. Sito internet: www.casaleilsughero.blogspot.it e www.casaleilsughero.com, pagina facebook: http://www.facebook.com/ospitalita.rurale.casale.ilsughero