sabato 22 dicembre 2012

Cos'è un pomodoro?

Del pomodoro e della sua identità...


A questa semplice domanda verrebbe facilmente da rispondere che si tratta di un ortaggio, non di origine europea ma che giunse qui da noi secoli fa dalle Americhe. Altri risponderebbero con una descrizione, un alimento dal sapore acidulo e dolce di colore rosso e succoso. Un botanico risponderebbe che si tratta del frutto di una solanacea, un gastronomo che è un ingrediente importante per molti piatti cucinati e crudi della dieta mediterranea, un contabile di un supermercato che è un prodotto, un bene di consumo che trova posto negli scaffali dedicati ai prodotti freschi, un contadino mediterraneo affermerebbe che è la base dell’alimentazione estiva e che è importantissimo per le conserve destinate all’inverno.
Potrei continuare ancora per molto, ma mi interessano gli ultimi due punti di vista, quello del supermercato e quello del contadino. È possibile che lo stesso oggetto sia definito così diversamente, significhi cose così diverse per queste due figure? Ovvero una merce, un prodotto destinato alla vendita e d’altra parte invece la speranza di sostentamento invernale per una famiglia di contadini?
La domanda non è infondata, infatti viene quasi il sospetto che non stiamo parlando della medesima cosa. Sebbene portino lo stesso nome i pomodori che trovano posto nel bancone di un supermercato e quelli che crescono testardi in un orto tradizionale di un ancor più testardo contadino che li coltiva per sostentare sé e la sua famiglia infatti non sono la stessa cosa. Sono due oggetti diversi. È diverso il loro colore, la loro forma, le loro dimensioni, il loro odore e soprattutto il loro sapore. L’uno si consuma, l’altro si mangia, l’uno è una merce, l’altro un bene.

domenica 2 dicembre 2012

Il temporaneo-contemporaneo della nuova urbanità rurale: i wwoofers, clerici vagantes del terzo millennio


Come può un luogo ‘dimenticato’ e ‘marginale’ di uno dei tanti territori rurali italiani tornare ad essere frequentato? Come può una luce riaccendersi dopo anni di buio in una casa e riacquisire una sua ‘centralità’ cognitiva ed emozionale rispetto alle rotte di viaggiatori e passanti? Più che di ‘abbandono’ di un luogo sarebbe meglio parlare di ‘metamorfosi’e se a metamorfosi seguono metamorfosi allora anche ciò può avvenire.
Tanti luoghi rurali sono stati lasciati vuoti dai loro abitanti nei decenni  scorsi per correre in città e verso una nozione di progresso veicolata da media e istituzioni e tutto ciò ha prodotto lo spopolamento che ha innescato una metamorfosi nel segno in alcuni casi di una rinaturalizzazione dei luoghi rurali. Questo però ha creato scoraggiamento in quelli che sono rimasti che non hanno saputo (o voluto) più correttamente decodificare le potenzialità dei luoghi.
E così lentamente questi territori sono diventati ancora più marginali. Solo una nuova riconversione dalla città alla ruralità (una nuova metamorfosi antropologica) può invertire la rotta e ciò in alcuni casi sta avvenendo, casi però ancora pionieristici nonostante la crescente attenzione a questi temi che si comincia a registrare nelle città.
La nostra esperienza col progetto Casale Il Sughero – Laboratorio della Città del Quarto Paesaggio è un piccolo esempio di riconversione produttiva e di riposizionamento esistenziale in questi anni di profondi cambiamenti, anche attraverso l'ospitalità rurale wwoof. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Nuove ruralità del Quarto Paesaggio: appunti per un possibile approccio semiotico


Altrove è stato messo a tema il concetto di ‘turismo’ (cfr. Turismo e 'anti-turismo'): crediamo che esso non sia tanto un fenomeno da osservare nelle sue dinamiche di manifestazione nei luoghi turistici ma a partire invece proprio da luoghi apparentemente lontani, come quelli del quotidiano (città, contesti di provenienza dei turisti) e nella peggiore delle declinazioni (che sembra però quantitativamente la più frequentata) appare sempre più come uno sfogo, un sintomo del malfunzionamento di una società, dell’insoddisfazione e frustrazione di fondo della società contemporanea. Il piacere della scoperta del viaggio troppo spesso lascia il posto al desiderio (forse solo al bisogno?) di congiungersi a un oggetto di valore le cui fattezze sono spesso state artatamente costruite e indotte dalla società del consumo. Da qui la differenza tra consumare (anche un territorio) ed esperire un luogo.

I contrasti tra il moderno e l’arcaico, tra il metropolitano e il rurale che spesso il turismo mette in atto non possono inscriversi in un presunto imbastardimento di un luogo ‘naturale’ e ‘intatto’ (Dio solo sa la purezza e la naturalezza dove stanno di casa, cosa mai esse siano e quale posto occupino semmai piuttosto solo nel nostro immaginario fantastico), come ad esempio dalla presenza di un oggetto di consumo globalizzato o globalizzante ‘immesso’ in un contesto assunto come ‘naturale’, anzi siffatte temporanee commistioni e tessiture lanciano la sfida della contemporaneizzazione dei luoghi sublimi rurali e stimolano la semiosi, la continua interpretazione del reale e dei flussi (di persone e di pratiche) di/in un territorio. 

martedì 6 novembre 2012

Ospitalità Rurale in Cilento


L'ospitalità rurale è: 
il contrario di agri-turismo, ovvero è abitare un territorio agricolo naturale spesso spopolato rispettandolo e traendo da esso sostentamento primario, partecipare attivamente alla sua vita, alle sue dinamiche, alla sua salvaguardia, viverlo nella dimensione della quotidianità e aprire la dimora della propria famiglia al viaggiatore consapevole e attento, accoglierlo e renderlo partecipe della possibilità di una nuova forma di urbanità.

L'ospitalità rurale non è: 
l'agri-turismo, ovvero non è dislocare in un posto tranquillo una struttura ricettiva, declinare al modo naturale la vacanza conservando i confort, i costumi e i parametri concettuali di sempre, consumando ancora una volta, magari in maniera più sottile, un territorio rurale, snaturandolo. 

Contadini eroici e sobri (foto dal web)
Purtroppo assistiamo da alcuni anni a questa parte ad una continua e preoccupante inflazione linguistica in tema di sostenibilità ed ecologia nel settore turistico-ricettivo (leggi ad es. il precedente articolo del nostro blog: Turismo e anti-turismo: inflazioni linguistiche e pratiche devianti) che ci porta a imbatterci sempre più in finti agriturismi e residenze rurali, improbabili agri-campeggi e villaggi rurali che nascondono purtroppo solo strutture di vecchia concezione malcelatamente riconvertite in maniera più o meno posticcia per stare al passo con le mode del momento ma conservando sostanzialmente la loro impronta commerciale di basso profilo.

domenica 28 ottobre 2012

Turismo e 'anti-turismo': inflazioni linguistiche e pratiche devianti

Ai nostri giorni che vanno di moda termini come 'sostenibilità', 'ecologico', 'responsabile', 'naturale', 'biodiversità', 'eco-compatibilità', 'biologico', nel campo del turismo si parla di conseguenza sempre più spesso di 'agriturismo' anziché di hotel, di turismo 'sostenibile e responsabile', di turismo 'ecosostenibile', di viaggio ecologico, di 'agri-campeggio' anziché di campeggio, di 'villaggio rurale' anziché di residence, di 'residenza rurale' anziché di villa. Anche il Cilento ne è pieno...
Molto spesso però abbiamo a che fare con l'ennesima moda linguistica che cela strategie di marketing dove nel migliore dei casi abbiamo un alberghetto di campagna con un po' di terreno anziché affacciarci su di una strada statale. 
Infatti tante strutture ricettive cosiddette 'agri-turistiche' che seguono questa tendenza non fanno altro che aggiungere qualche animale o qualche orticello negli spazi comuni, dove però continuano a trovare posto piscine, aria condizionata e tutti i confort della civiltà industriale. Ma nei fatti non sono altro che ciò che sono sempre state, luoghi di svago e di vacatio per turisti frettolosi e disattenti che ancora una volta - e oggi nella declinazione del verde e della natura - vogliono svagarsi prima di ritornare in città.
Questo si chiama consumo del territorio e sottintende una concezione del naturale e di ciò che non appartiene ai sistemi cittadini solo come finalizzato allo svago provvisorio, ciò che chiamo la 'disneyland-izzazione' del mondo: ovvero l'altro inteso come riposo o svago alla ricerca dell'inedito e del divertente prima di ritornare nei ranghi cittadini il lunedì mattina o a fine estate.

mercoledì 12 settembre 2012

Fauna selvatica e ospitalità rurale: monitoraggi in Area Contigua del Parco Nazionale del Cilento

Continuano le attività di ricerca, studio e monitoraggio della fauna selvatica nei territori delle Aree Contigue al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano a cura degli zoologi dell'Università Federico II di Napoli.

Pochi giorni fa è toccato al territorio dell'Alto Comune di Vibonati, dove, con base logistica e operativa al bio-agri-b&b Casale  Il Sughero, il gruppo di giovani ed esperti ricercatori sono stati accolti in linea con la nostra filosofia di ospitalità rurale e dove hanno lavorato.
Oltre ad installare delle 'videotrappole' temporanee in vari punti strategici del nostro terreno sono state fatte anche delle ricognizioni nei sentieri e nelle vie limitrofe alla ricerca delle tracce dello stato della fauna selvatica spontanea e anche di quella reimmessa dall'uomo.
Nel corso del periodo a loro disposizione sono state rilevate tracce di martore, di tassi, di cinghiali, di ricci. Insieme poi si è discusso anche sulla presenza da noi rilevata poco tempo addietro di lepri e di fagiani reimmessi.
In serata poi abbiamo fatto il punto della situazione sulla presenza di poiane e rapaci notturni, nonché di un nibbio reale che fa dei nostri cieli la sua area di caccia nel primo pomeriggio, quando si alza la termica e la brezza di mare soffia sulle colline del Vallone Fontana.

giovedì 23 agosto 2012

Il Quarto Paesaggio al Villammare Film Festival 2012: immagini e musica di futuro arcaico in Cilento

Dal 22 al 25 Agosto 2012 si svolge a Villammare l'ormai noto Festival del Cortometraggio organizzato dall'emittente 105TV e dal suo patron Alessandro Cocorullo, un concorso che ospita giovani corto-makers e che presenta pellicole cinematografiche di importanti registi italiani, con dibattiti e approfondimenti di carattere culturale.
L'ouverture della serata conclusiva, il 25 agosto, si intitola 'Musica per immagini: antichi suoni contemporanei' e ospita la performance del musicista Francesco Grigolo intitolata 'Il Coro dei Cor(n)i', già presentata seppur in forma ogni volta diversa quest'anno a Novi Velia nell'ambito del Festival della Natura 2012.
Il Coro dei Cor(n)i nasce da un lavoro svolto nell'ultimo anno dal Laboratorio della Città del Quarto Paesaggio di Casale Il Sughero - Ateneo Nomade Triangolare, concepito da Pasquale Persico e realizzato da Francesco Grigolo in stretta collaborazione con Pasquale Napolitano (autore del video) ed altri artisti-tecnici del suono delle immagini e con Amedeo Trezza nell'ambito delle 'Lezioni dell'Ateneo Triangolare'.

sabato 11 agosto 2012

Sinergie e agricolture permanenti: progettazioni in corso


Seppur ancora all’inizio di un lungo cammino, come abbiamo sostenuto in diverse occasioni e lezioni, e soprattutto sperimentato direttamente sul campo in questi anni, ritengo che esistano vari tipi di sinergia nel campo dell’orto-frutticultura sinergica.
Parlo infatti propriamente di 3 livelli.

Il primo livello di sinergia (delle piante tra loro) è quello caratterizzante un’aiuola sinergica, ovvero della sinergia che si crea tra le piante la cui vicinanza e alternanza reciproca giova ad entrambe, allo stesso tempo causa ed effetto della condizione omeostatica (o quasi, ovvero in assenza di variabili contingenti autoctone che rimettono sempre in discussione il delicato equilibrio biologico creato) del terreno, ovvero della sua auto-fertilità ottenuta con l’ormai celebre metodo di non lavorazione del substrato (anche questo è un caso limite, più una tendenza che uno stato di fatto duraturo ed efficace poiché spesso si rende invece necessario un nuovo scasso del terreno per le variabili ambientali e imprevedibili di cui sopra).
Un secondo livello di sinergia (delle piante con gli animali) lasca intravedere una più ampia concezione di sinergia, ovvero quella che si crea in permacultura all’interno di un sistema abitativo e colturale complesso come può essere una fattoria o un fondo impegnato in maniera diversificata (anche ad esempio con la cerealicoltura). Qui la sinergia è tra l’orto o il frutteto e gli animali che pascolano (ovicaprini, bovini, equini, animali da cortile), il cui impatto tende a ridurre la presenza di infestanti regolando la crescita delle specie e contribuendo, attraverso il letame, alla fertilizzazione del suolo. Inoltre lo sfalcio alimentato da parte del letame non raccolto per l’orto servirà a nutrire gli animali in assenza di pascolo fresco, e quindi a garantire la produzione di letame. In questo secondo livello vediamo come il cerchio della sinergia si allarga anziché avvitarsi su se stesso e la fertilità aumento per il beneficio di tutti gli attori in campo.
Un terzo livello di sinergia (dell’uomo nella comunità agricola) è quello che deriva dall’integrazione del coltivato con lo spontaneo (ricco di biodiversità) e di entrambi con le zone boscose e sotto-frutteto dedicate al pascolo e alla raccolta spontanea stagionale e alle colture autoctone perenni. Il beneficiario di questa armonia, dove il cerchio dopo essersi allargato  si chiude, è l’uomo che vive in sinergia col suo habitat  e a sua volta con i suoi simili che con lui contribuiscono a curare la fattoria o il fondo agricolo. Il target è rifiuti organici zero, riuso di ogni prodotto della zootecnia in agricoltura e viceversa (come nel caso più semplice delle lettiere per gli animali e il fieno spontaneo). Quest’ultimo livello di sinergia comprende gli altri due e si manifesta nell’equilibrio socio-antropologico di una comunità o di un nucleo.

lunedì 6 agosto 2012

Ciucciovie cilentane funzionanti e Ciucciopolitana tra le vecchie vie del Parco Nazionale




L’asino come vettore di biodiversità, autobus concettuale che non porta pesi fisici ma idee ed emozioni è facilitatore della comunicazione per noi tutti e per soggetti con problemi relazionali. L’asino è maestro, professore, ricercatore e interprete di brani di paesaggio, studioso acuto di strategie della significazione.
Ideale per bambini e amanti della natura, la tratta parziale della Ciucciopolitana Vibonati-Morigerati ha registrato in queste settimane d’estate già molte adesioni. Viaggiatori italiani e stranieri attratti dal passo lento e saggio del ‘ciuccio-professore’ Austino hanno scoperto la bellezza di passeggiare al suo fianco lungo la bella strada tra il Bio-agri-b&b di Ospitalità e Cultura Rurale ‘Casale Il Sughero’, già Ateneo Nomade del Cilento (di cui Austino è professore di Semiotica del Paesaggio) e il ponte a schiena d’asino (guarda caso!) lungo il corso del fiume Bussentino (o Rio Casaletto), dove ci si può fare il bagno nelle sue fresche e profondi acque e trovare ristoro con prodotti locali e biologici rigorosamente a ‘chilometro parco’! Poco dopo si visita anche l’antica ferriera di Morigerati prima di imboccare la strada vecchia in pietra che si inerpica fino al bellissimo centro storico di Morigerati.

Qui ci aspettano le brave e simpatiche guide dell’Oasi del WWF Grotte del Bussento, col suo mulino ad acqua ancora funzionante e le risorgive del fiume Bussento (di cui il Bussentino incontrato precedentemente è un affluente). Il rientro al Casale è un ripercorrere tempi e sensazioni scoperte all’andata lungo il sistema fluviale che offre riparo ad una delle ultime popolazioni di lontre autoctone (Lutra Lutra) e al gambero di fiume, con il protagonista di pause e riflessioni, il nostro segnavia Austino, in particolare proprio sotto una secolare quercia da sughero, matriarca che si incontra in una svolta durante il cammino, luogo ideale per il riposo e le riflessioni di fine giornata vissuta insieme.
Un’altra tratta molto richiesta è anche Casale-Vibonati, che dal b&b Casale Il Sughero, costeggiando la grande Pineta di Santa Lucia e l’omonima cappella nuova, lungo la via vecchia ed ora sentiero si arriva, attraversando le rovine della vecchia cappella di Santa Lucia e i resti di un’aia antica (da cui si vede la vetta del Sacro Monte, il Gelbison, dalla cui vetta a sua volta si vedono tutti i confini del Cilento Storico), ruderi e stazzi, fino alle porte del centro storico di Vibonati.

Questo storico paese di impianto medievale che si sviluppa lungo il crinale di una lunga collina. Per le vie di Vibonati tante sono le sorprese: la visita al Museo di Arte Contadina ‘Nino Tancredi’, il Santuario di S. Antonio Abate, i vicoli del centro coi suoi palazzi e portali e i resti delle fortificazioni in pietra, le fontane in cui trovare refrigerio, prima di rientrare la sera al Casale non senza aver assaggiato lungo le vie i prodotti tradizionali della cucina locale.
 Per informazioni e prenotazioni soggiorni ed escursioni: info@casaleilsughero.com oppure 3283211721. Sito internet: www.casaleilsughero.blogspot.it e www.casaleilsughero.com, pagina facebook: http://www.facebook.com/ospitalita.rurale.casale.ilsughero


domenica 29 luglio 2012

Viaggio nell'Italia dei beni comuni

Di recente pubblicazione il bel libro Viaggio nell'Italia dei beni comuni, edito dalla napoletana Marotta&Cafiero appena qualche giorno fa. Il testo è un esempio di produzione di cultura dal basso ed è un esperimento di co-produzione spontanea. Tempo fa l'amica giornalista Daniela Passeri, curatrice del volume, ci parlò di questo progetto e subito aderimmo diventando Casale Il Sughero uno dei 110 coproduttori che hanno reso possibile il concretizzarsi di questo progetto.
Di seguito una nostra breve ma serrata recensione:



Coproduzione dal basso: questo meccanismo rende evidente, agli occhi di un semiotico, il riposizionamento dei ruoli classici di ‘autore’ e ‘lettore’. Diciamo meglio. Mette a nudo la debolezza dell’autore, tutta la sua fragilità, la inconsistenza al giorno d’oggi del suo potere contrattuale, della sua scarsa autorevolezza presso il mondo drogato dell’editoria. Ma di quale autore stiamo parlando? Certo non delle figure autoriali create ad hoc dall’industria dell’editoria per fare soldi, così come accade nel mondo dell’arte e in genere nei contesti di attività umanistiche. L’autore ‘vero’, quello che nudo e crudo ha una idea, una istanza concettuale e artistica da proporre, spesso è indipendente e di certo non molto assimilabile alle logiche del consumo e del marketing e per questo fatica a trovare il suo spazio. Non ce la fa proprio. E’ umiliato, misconosciuto, denudato della sua autorialità creativa, della sua creatività autoriale. Ma quando si è autore per se stessi, si scrive per se stessi, non si è autore, non si pratica il linguaggio, essendo il linguaggio per eccellenza pratica condivisa. Essendo appunto – il linguaggio – bene comune.

giovedì 26 luglio 2012

Protocollo d'intesa tra il comune di Sapri e Slow Food: Casale Il Sughero e il nuovo disciplinare

Il 25 luglio a Sapri ha cominciato a muovere i primi passi un progetto di collaborazione tra enti locali, piccoli produttori e attori sociali dell'agroalimentare per creare una intesa a largo raggio tesa a creare offerta gastronomica di qualità in Cilento.
Il primo accordo preliminare è stato siglato dal neo-sindaco di Sapri, l'arch. Del Medico e la Condotta del Golfo di Policastro di Slow Food, rappresentata per l'occasione dal noto gastronomo campano Enzo Crivella, da anni impegnato nel settore dell'agroalimentare e della gastronomia cilentana e non solo.
La cerimonia, tra il serio e il faceto, ha visto la stanza del Sindaco Del Medico protagonista di uno scambio di ruoli: il primo cittadino saprese veste lo chef cilentano della fascia tricolore mentre la sua scrivania in Comune anziché essere piena di carte era piena di prodotti agricoli appena raccolti dal contadino contemporaneo Amedeo Trezza nell'orto tradizionale del suo bio-agri-b&b di ospitalità rurale 'Casale Il Sughero' di Vibonati, eletto a prototipo per la redazione del protocollo d'intesa.


Il patto tra il Comune e la Slow Food prevederà la redazione di un disciplinare per i ristoratori del Golfo di Policastro per quanto riguarda l'accesso e l'approvvigionamento di materie prime dell'ortofrutta e della pesca regolato da una forte attenzione alle piccole produzioni locali, rivolgendosi più ai veri contadini, a chi fa agricoltura di sussistenza, che alla anonima distribuzione a carattere commerciale. Un modo per privilegiare le colture locali e la filiera corta tendendo al raggiungimento di due obiettivi: migliorare la qualità delle materie prime reperite e dare forza ai piccoli produttori locali. 
L'obiettivo è quello di creare dei veri e propri menu non più solo 'a chilometro zero' ma,seguendo la felice espressione coniata dal noto economista napoletano Pasquale Persico, a 'chilometro Parco', dove il segno dello 0 non è più un numero ma diventa addirittura il perimetro del Parco Nazionale del Cilento.
Dunque menu identitari e puliti, espressione completa - dalla produzione attraverso la trasformazione fino al consumo finale - di un territorio stupendo e ancora ricco di potenzialità
I primi passi saranno un censimento di tutti gli attori delle realtà contadine del basso Cilento e la ideazione di una brochure autofinanziata a carattere informativa dei ristoranti che aderiranno al disciplinare. Sia le attività di organizzazione che di promozione saranno curate da Slow Food - Golfo di Policastro.

sabato 21 luglio 2012

Pisatura ri l'avena a Vibunati: cultura rurale in Cilento

Nell'ambito delle attività di ricerca etno-antropologica in Cilento a cura del Laboratorio di Casale Il Sughero della Città del Quarto Paesaggio, pubblichiamo in anteprima uno stralcio provvisorio dalle riprese fatte nei giorni scorsi presso gli amici contadini vibonatesi dei Carleo della Contrada San Paolo, il cui capostipite e memoria storica è Antonio Carleo, il quale nel video prima di lasciare spazio ai suoi animali ci introduce ad alcune delle attività tradizionali che per passione, insieme a sua moglie e alle famiglie dei suoi figli, ancora porta avanti nella speranza di vincere l'omologazione culturale della società moderna e di trasmettere ai nipoti i saperi antichi.



In questo video osserviamo la pisatura dell'avena (trebbiatura) con i buoi o le vacche, addestrate al lavoro dei campi come una volta. Gli animali, girando nell'aia con una grossa pietra attaccata al centro macinano l'avena separando la paglia dal seme. Segue la ventuliata a mano sull'aia con forche e pale al fine di separare con l'aiuto del vento la paglia leggera portata via dal vento dai chicchi che, più pesanti, ricadono invece a terra. Infine col  cernicchio (il setaccio) le donne, come al ritmo arcaico del tamburello, cernono l'avena ormai pronta per essere stipata e riposta per la prossima semina o per nutrire gli animali.

martedì 17 luglio 2012

Ciucciovie cilentane verso la Ciucciopolitana: l'asino e la resilienza

Il nostro ciuccio Austino, compagno di viaggi alla riscoperta del nostro Cilento, come si dice nel corso dell'intervista qui di seguito pubblicata sul nostro canale youtube, è 'autobus concettuale, portatore di idee ed emozioni, non di pesi', è vettore di biodiversità e di cultura rurale.
L'asino oggi noi lo interpretiamo come simbolo e testimone di resilienza, cioè della capacità degli abitanti di un territorio di resistere sapendo reinventarsi, ristrutturando i propri bisogni e riposizionandosi nei nuovi contesti sociali e culturali che vanno via via prefigurandosi.
Austino è docente di Semiotica del Paesaggio presso l'Ateneo Nomade Triangolare del Cilento. Nello scorso novembre il Rettore, il prof. Pasquale Persico, gli conferì l'incarico e da allora, mese dopo mese, il nuovo docente, coi suoi tempi lenti ma riflessivi e saggi, sta cominciando ad insegnare e a fare ricerca. Qui di seguito il video:


Le prossime lezioni si terranno dal 30 luglio al 2 agosto, qui da noi al Casale, a Morigerati e a Vibonati.
Chiunque volesse partecipare può iscriversi ai corsi contattandoci! Intanto su 105TV rete locale cilentana, ieri 16 luglio è andata in onda la prima puntata del TG estate che ci ha ospitato a parlare di ciucci e di prodotti e cucina locale, di cultura rurale.


giovedì 24 maggio 2012

Il tour 'Gira&Coltiva' attraverserà la Città del Quarto Paesaggio

Due ragazzi italiani, viaggiatori nei sud del mondo, lanciano il loro tour di scoperta del proprio paese e, di sosta in sosta, conosceranno numerose realtà italiane di   'azione e reazione' come Silvia e Toti amano dire, tentativi di decrescita sostenibile e di rifondazione di un vivere allo stesso tempo alternativo e primordiale, futuribile e arcaico.
La Città del Quarto Paesaggio, la Città del Parco del Cilento apre le porte a questi viaggiatori e li accoglie al Laboratorio Casale Il Sughero per alcune settimane, in una tappa della loro avventura.

sabato 19 maggio 2012

Il valore della biodiversità in natura e in agricoltura




      IL LABORATORIO VIBONATESE DELLA CITTA' DEL QUARTO PAESAGGIO CASALE IL SUGHERO
 IN MARCIA VERSO IL DES 'IL FILATOTIO'

insieme a 
ASSOCIAZIONE RESPIRA LA TERRA e CASCINA JUMARA
vi invitano a 

Percorsi ecologici della decrescita verso Venezia 2012 :
 “Il valore della biodiversità in natura e in agricoltura” 
Venerdì 15 - Domenica 17 giugno 2012
  Vibonati – Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Trascorreremo insieme due giornate, in compagnia di Gianni Tamino biologo naturalista, in un luogo speciale, una terrazza sul mare del Cilento, tra ulivi secolari, querce da sughero, castagni e vegetazione mediterranea nella sua veste più rigogliosa. Rifletteremo insieme sul valore della biodiversità, in tutte le sue forme; discuteremo di altri modi di creare e costruire relazioni sociali ed economia; parleremo di Distretti di Economia Solidale, di agricoltura sinergica, di semitradizionali.
 Percorreremo sentieri e luoghi inconsueti, al ritmo lento dell’asino, per ascoltare, osservare, respirare la terra, l’acqua, isuoni e gli odori della natura incontaminata di questi spazi magici del Cilento; riscopriremo il diritto ad ascoltare il silenzio, trai riflessi di mare e cieli di stelle.
Vi aspettiamo per vivere e condividere insieme due giorni di lentezza e di buen vivir.
 Il costo di partecipazione, definito in maniera contenuta, sobria ed equa, è pari a Euro 85,00, se si raggiunge il numero minimo di 8 persone, Euro 80,00 se si superano gli 8 partecipanti. Esso comprende:
-  due pernottamenti
-  due colazioni, due pranzi a sacco e due cene con prodotti biologici
-  la disponibilità degli spazi di lavoro e delle attrezzature necessarie
- l’accompagnamento nelle escursioni e la presenza di facilitatori                                                                             
I partecipanti dovranno provvedere al viaggio e a tutto quanto non espressamente su precisato.
L’adesione può avvenire, a questi indirizzi:

lunedì 7 maggio 2012

Valle delle Orchidee 2012, la marcia continua...


 "...un'arte vera potrebbe essere proprio questa: un'arte che lotta con la natura, si scontra con la natura ma ama la natura. E' possibile tutto questo?"  Ugo Marano, Sassano, 1998


da sinistra: Amedeo Trezza, Pasquale
Persico, Nicola Di Novella
Anche quest'anno Casale Il Sughero - Ospitalità e Cultura Rurale in Cilento - parteciperà alla originaria manifestazione/passeggiata nella Valle delle Orchidee insieme - tra gli altri - a Nicola Di Novella, botanico ideatore dell'evento ed esperto, tra l'altro, di orchidee selvatiche e instancabile ricercatore dei suoi ibridi, Pasquale Persico, economista illuminato, presidente della Fondazione Alario, ispiratore e ideatore della Città del Parco - prima - e dei Laboratori della Città del Quarto Paesaggio - oggi.
L'anno scorso era a tema la transizione dal concetto di Città del Parco alla sua riformulazione attraverso l'avvio dell'idea della rete dei Laboratori della Città del Quarto Paesaggio (si vedano i due filmati 'Che cos'è la città del Parco' in http://vimeo.com/36402141 e 'La valle delle orchidee 2011' in http://vimeo.com/24650025).

Purtroppo l'evento 'Valle delle Orchidee' è stato frainteso perché diventato negli ultimi anni una festa di piazza patrocinata dal comune e svilita a sagra tra sagre senza qualità e motivazione. Ne è un esempio quest'altro video non prodotto da noi http://vimeo.com/23252609.

L'artista Ugo Marano
Per fortuna lo spirito originario dell'evento non è stato smarrito, infatti ci teniamo a ricordare sempre il grande contributo alla genesi della realtà Valle delle Orchidee fornito dell'artista Ugo Marano, da pochi mesi scomparso, autore tra l'altro del famoso 'Tavolo del Paradiso' in ferro battuto ancora presente in valle (si veda quindi il bellissimo video http://vimeo.com/41196547).

Ci piace concludere questo articolo con l'auspicio di una nuova ripartenza nel segno continuo della perseveranza alimentata dall'amore per i nostri luoghi.

8-10 giugno 2012: LETTURE ALL’ARIA APERTA – Riflessioni profonde sul terreno che guarda il mare

Dopo il successo del laboratorio coi bambini della Scuola elementare di San giovanni a Piro ora ci dedichiamo ai più grandi!
Trascorreremo tre giorni intensi di lettura e riflessione a partire da alcuni brani relativi al concetto di “terreno” e al senso di appartenenza che ci lega ad esso.
Le giornate di Letture All’Aria Aperta saranno un seminario nel senso di un ricerca da fare insieme!
La nostra infatti ricerca parte dalla domanda su noi stessi in relazione alle radici che costituiscono il nostro punto di partenza. In alcuni casi si sente l’esigenza di lasciare il “terreno” nativo per un’altra realtà e mettersi in viaggio.
Ma il modo migliore per discutere e scrivere del “terreno” non è solo leggerne insieme ma farne esperienza diretta e condivisa. Per questo le attività si svolgeranno all’aria aperta in un luogo circondato dal verde ed affacciato sul mare.
Quest’esperienza ci porterà anche ad avere un contatto multisensoriale con il terreno stesso e potremo creare con esso dei colori per una grande tela comunitaria.
Il posto scelto è il b&b di Ospitalità e Cultura Rurale Casale Il Sughero, a Vibonati – Contrada Grasso, nel cuore del Cilento e che ci offrirà la sua ospitalità porosa come il sughero per tre giorni.

venerdì 4 maggio 2012

Domani 5 maggio la scuola di San Giovanni a Piro a Casale Il Sughero

Non esiste un passato impossibile o un futuro irraggiungibile, entrambi coesistono nella consapevolezza del presente e nella condivisione di idee e di emozioni. Ci proponiamo così di avvicinare il mondo dell’infanzia all’agricoltura pulita e all’ecologia dei comportamenti e delle idee attraverso l’apprendimento partecipato della lingua inglese.

La posta in gioco è il futuro, un 'futuro arcaico' - come lo ha definito Pasquale Persico ultimamente (cfr. Prima Lezione Ateneo Nomade Triangolare, Casale Il Sughero, Vibonati, in corso di redazione) - perché segno di una volontà di scommettere e di una forza di immaginare un futuro attraverso un meccanismo di ri-conoscimento del passato, di quei luoghi che conservano maggiormente ( sia naturalisticamente che antropologicamente) i tratti di arcaicità. E in quei posti, a partire da quei posti, letti e interpretati con l'ausilio delle arti figurative così come delle scienze dure, rilanciarsi in un futuro possibile, proponendo un tratto di 'contemporaneità' che al contempo è anche 'temporanea' nella misura in cui non è mai perso di vista il carattere fluente delle coscienze individuali e collettive che abitano un territorio, nel nostro caso il Cilento.
Nel caso specifico, le motivazioni profonde del nostro laboratorio ‘English on the farm’ trovano la loro strategia di realizzazione nell’accostamento altrettanto ossimorico (come l’espressione ‘futuro arcaico’) di due discipline, l’apprendimento della lingua inglese – icona della internazionalizzazione e della sprovincializzazione, veicolo e viatico di proposizione delle nuove generazioni nel mondo del presente e ancor più in quello del futuro – con l’ecologia ambientale e la possibilità di una riscoperta di una agricoltura contemporanea a misura d’uomo e post-industriale, orientata ad una decrescita economica sostenibile perché intimamente collegata ad uno sviluppo che porta in sé una crescita diversa, ovvero di valori e di condivisione più che di profitto fine a se stesso, quindi uno sviluppo fortemente legato al territorio e alle identità locali di provenienza.

giovedì 22 marzo 2012

Il Coro dei Cor(n)i. La lunga marcia nel Cilento Interiore: da Vibonati a Novi


IL CORONAMENTO DELLA PRIMA ESPERIENZA DELL'ATENEO NOMADE TRIANGOLARE: VERSO L’EVENTO DI NOVI VELIA (30/3-1°/4 2012) 



Il documento dell'artistaIl Coro dei Cor(n)i 



Antefatti cilentani... (di Amedeo Trezza)

La prima volta che Francesco Grigolo visitò il Cilento fu nello scorso settembre. Nell’ambito del progetto Ateneo Nomade Triangolare, insieme a Pasquale Persico e Pasquale Napolitano facemmo esperienza esistenziale e sonora alla ricerca dello ‘spazio neutro’ in un vero e proprio ‘tour di decodifica del silenzio’ in alcuni dei ‘luoghi sublimi del Parco’: i Pozzi Monaci a Casaletto prima, il geosito carsico di Caselle in Pittari nei pressi dell’inghiottitoio del Bussento poi, e infine in cima al Monte Cervati (il video di quei giorni a questo url: http://vimeo.com/29188222).

Francesco Grigolo

Durante il soggiorno presso di noi a ‘Casale Il Sughero’ – sede dell’Ateneo nonché luogo cilentano che per primo ebbe l’onore di accogliere col suo silenzio l’aria sonora delle trombe di Francesco –  discutemmo delle suggestioni e delle idee che man mano la natura ci faceva risonare dentro. E in quei giorni nacque il progetto, una mattina a casa in cucina Francesco autografò il suo progetto per il Parco: l’idea ambiziosa che oggi finalmente si incarna nella performance di Novi Velia (nell'ambito del Festival della Natura 2012 in collaborazione con la Fondazione Alario) nacque da un significativo gioco di parole sul toponimo ‘Cilento’ dove il CI-LENTO suggeriva un ‘esser-ci lento’, la possibilità di una esistenza meditata e profonda ricca di futuro quanto profondamente intrisa del suo passato, della sua identità. Un CI­- che a sua volta stava anche per Coro (dell’) Immaginario – LENTO. E da lì, da quelle suggestioni oggi il Coro dei Cor(n)i.

mercoledì 7 marzo 2012

Una dimora di Classe A

"E' una delle case con standard di qualità costruttiva e abitativa più alte del salernitano", così esordisce l'Ing. Menniti, esperto transalpino in scienza delle costruzioni ecosostenibili, dopo aver visitato Casale Il Sughero e visionato la sua 'carta d'identità'.

"La sua classificazione energetica in fascia A la dice lunga", continua il luminario, "laddove in casa ci si riscalda d'inverno semplicemente col sole del Mediterraneo quando c'è grazie agli infissi in legno e le vetrate di ultima generazione ad alta tenuta termica estate-inverno. Inoltre, le camere d'aria tra pareti esterne, la luminosità e l'utilizzo generalizzato di calce idraulica per restauri conservativi di pregio all'interno garantiscono traspirabilità, autoregolazione dell'umidità e stabilizzazione della temperatura", ci conferma anche il Dott.Cappiello della Kerakoll, produttrice della Biocalce utilizzata. 
"Per non parlare della vera perla della casa - continua entusiasta l'ingegnere - ovvero il tetto in legno di castagno massello e la coibentazione realizzata tutta in pannelli in fibra di legno ecosostenibili e traspiranti. Un tetto in legno garantisce il rapporto con le energie celesti senza opporre barriere metalliche che costituirebbero la famosa 'gabbia di faraday'. 

"Alta quindi l'attenzione anche all'inquinamento elettromagnetico, fortemente ridotto anche ad opera di una schermatura completa dei cavi e delle cassette relative alle zone notte della casa.

"Un altro fiore all'occhiello del progetto di Casale Il Sughero è l'impianto di fitodepurazione dei residui fognari, il primo attivo in tutto il Cilento, ottimo esempio di integrazione leggera  in contesti rurali".
Conclude Menniti affermando che "la perfetta integrazione di energie rinnovabili, sole e legna, nel riscaldamento e nel sanitario della casa corona scelte progettuali di alta sostenibilità a lungo termine".

E infatti, rendiamo in questa sede uno stralcio dei consumi del primo anno di Casale Il Sughero (marzo 2011-marzo 2012) quantificati in euro:

solo 60 euro di gas per la cucina
soltanto 1,5 canne di legna per il riscaldamento di tutta la struttura
solo 200 euro circa di elettricità

Ma, al di là dei dati tecnici, il progetto 'Casale Il Sughero' muove da una concezione e una contestualizzazione bioedile del recupero della pre-esistenza. Coniugare il passato col futuro è stata l'arma vincente: recuperare i parametri e i criteri costruttivi tradizionali. Ovvero l'esposizione a sud, le aperture prevalentemente a sud e ad ovest, lo studio e l'orientamento del fabbricato e delle sue ventilazioni e pendenze secondo i venti prevalenti presenti in valle, il panorama sul mare e sulle Eolie. 
Inoltre il recupero della memoria storica attraverso il riutilizzo della pietra locale senza aggiunta alcuna di pietra estranea ai substrati geologici su cui insiste il fabbricato, il riutilizzo del castagno, essenza locale e usata da secoli.
Unica innovazione significativa, la presenza di abbaini nel tetto, non tipici dell'architettura locale ma estremamente funzionali alla riqualifica degli spazi interni e segno importante di discontinuità nel cambiamento, anch'esso essenziale se non si vuole ricostruire una casa-museo finto-antica e fine a se stessa. 

La rifunzionalizzazione degli spazi infatti e la modifica di destinazione d'uso da rurale in abitativa segna il passaggio dal troppo lungo abbandono delle campagne del sud Italia all'inizio di un loro recupero e presidio, attento e discreto.
Discreto come la figura d'insieme del fabbricato che s'inserisce perfettamente nel paesaggio, eccezion fatta per il contenimento a valle reso necessario ma quanto prima ricoperto dalla vegetazione - assicurano gli abitanti di Casale Il Sughero - così come una coloritura più discreta della ferramenta esterna di protezione suggerita da amici e dai fortunati ospiti del nostro b&b.





mercoledì 29 febbraio 2012

Fare sostenibilità in Cilento: corso di orticoltura sinergica

In collaborazione con l'Associazione LOSAP di Pruno di Laurino, l'Ateneno Nomade Triangolare di Casale Il Sughero organizza in due momenti un corso completo di orticoltura sinergica presso il terreno di pertinenza del b&b a Vibonati:

                  LA RETE SOLIDALE VISIBILE: TEMPA DEL FICO A CASALE IL SUGHERO


Quattro giorni insieme per costruire… l'Orto Sinergico che guarda l’isola che c’è quando si vede….. (Stromboli)


Il recupero di un terreno anticamente coltivato ma da più di tre decenni incolto è l'occasione per impiantare un orto sinergico, a fianco allo spazio già destinato agli animali e ad un giovane frutteto. L'obiettivo è un auto-sostentamento critico, nuovo punto di partenza per la scommessa comune in uno sviluppo sostenibile che sappia intercettare, partendo dal locale, le potenzialità di un territorio di area vasta come il Cilento.

lunedì 27 febbraio 2012

Continuano i laboratori di inglese partecipato in fattoria

Sabato scorso si è tenuto il secondo appuntamento del progetto ENGLISH ON THE FARM a Casale Il Sughero a cura dell'Associazione Hands-on, vivere l'inglese.



La brava docente madrelingua Susanna van Citters (in foto) e il fattore Amedeo Trezza hanno accompagnato il gruppo di bambini curiosi tra animali allevati con amore e piante coltivate con metodo biologico fino a incontrarsi col ciuccio Austino (protagonista negli scorsi mesi dell'Inaugurazione della Ciucciopolitana con tappa proprio a Casale Il Sughero) per poi dedicarsi alla sezione didattica indoor nella sala colazione del b&b vibonatese.

Come sempre la riscoperta delle proprie radici non può essere disgiunta e deve andare di pari passo con la sprovincializzazione e l'alfabetizzazione poliglotta delle nuove generazioni, i cilentani di domani. E non solo, infatti questa volta ha partecipato al laboratorio anche un intelligente e vispo bimbo napoletano che con la nonna sensibile e intraprendente ha viaggiato fin qui per non perdere l'occasione del laboratorio e per essere nostra ospite!

Anche questo appuntamento quindi è riuscito, nell'entusiasmo dei genitori che hanno assistito alle attività e nella forza che i bimbi sempre sanno trasmettere a noi adulti. Come sempre è stato uno scambio, una iniezione reciproca (bimbi e adulti) di fiducia in un futuro possibile fatto di condivisione e passione.


martedì 21 febbraio 2012

Presentazione della Ciucciopolitana al Festival della Natura di Stio





Ieri pomeriggio, alla giornata conclusiva del 'Festival della Natura 2012: tra mito e realtà storica', nell'ambito del Convegno presso il Centro di Educazione Ambientale di Gorga "Ecologia della mente, economia delle risorse", il relatore Prof. Pasquale Persico ha ospitato nel suo intervento le testimonianze dirette di Angelo Avagliano (ideatore storico) e di Amedeo Trezza (interprete contemporaneo insieme ad Angelo) del progetto della Ciucciopolitana, presentato anche grazie all'ausilio di filmati, video e musica durante l'incontro.

L'intervento di Persico pone l'accento, fra l'altro, ancora una volta sul senso e la direzione di un sempre possibile progetto di sviluppo sostenibile del territorio cilentano, ricordando che "ai fini di una pianificazione territoriale sarebbe auspicabile una indagine sulle risorse potenziali e non (più) su quelle esistenti accontentandosi del semplice obiettivo della sussistenza".

domenica 19 febbraio 2012

Partito il laboratorio 'English on the farm' a Casale Il Sughero

Il primo appuntamento del laboratorio 'English on the farm' sull'apprendimento partecipato della lingua inglese in fattoria si è tenuto pochi giorni fa al Casale, in collaborazione con l'Associazione vibonatese 'HANDS-ON vivere l'inglese'.
Non esiste un passato impossibile o un futuro irraggiungibile, entrambi possono coesistere nella consapevolezza del presente e nella condivisione di idee ed emozioni. Ci proponiamo così di avvicinare il mondo dell'infanzia all'agricoltura pulita e all'ecologia dei comportamenti e delle idee attraverso l'apprendimento partecipato della lingua inglese.
Di seguito vi proponiamo il primo dei filmati tematici sui vari animali della fattoria (questo è sul cane Stefy, DOG). Seguiranno a breve gli altri.



Il ciuccio Agostino alla Bedizione degli animali: S.Antonio Abate a Vibonati

Il 17 Gennaio, come da tradizione nel culto di Sant'Antonio Abate patrono di Vibonati e protettore degli animali domestici e della campagna, ha avuto luogo il rito dalle evidenti influenze pagane della benedizione degli animali.
Agostino, da pochi mesi arrivato a Casale Il Sughero da Pruno di Laurino, in occasione dell'inaugurazione della Ciucciopolitana del Cilento, ha partecipato all'evento.
L'occasione è inoltre stata molto utile per testare e disegnare il percorso che collegherà il Casale al mare attraverso l'attaversamento di alcune contrade del comune di Vibonati nonché del centro storico per intero, attraversando la casa cultura Tancredi, il museo Gerbase, il Santuario di S.Antonio, la fontana, le vecchie cunzarie e il Convento, prima di dirigersi nella piana per raggiungere infine Villammare.
Riscoprire e percorrere le vecchie strade, ora alcune tratte anche abbandonate, attraverso il percorso con l'asino è importante per recuperare la memoria storica rurale, paesaggistica e architettonica del comprensorio vibonatese. Percorrere sentieri e strade sterrate inoltre consente di manutenerle e di reimpostare una fruizione del territorio a misura d'uomo, valorizzativa e non consumistica, privilengiando il punto di vista lento del procedere a piedi a passo d'asino e non in vetture e treni che spesso tagliano i territori attraversandoli velocemente ovvero mortificandoli e non vivendoli come meritano.
Ringraziamo dunque l'asino che ancora una volta si propone come 'terzo interprete' tra uomo e territorio...di seguito il video. Buona visione!



sabato 11 febbraio 2012

L'idea della 'Città del Parco'


La Città del Parco, un progetto ideato dall'economista e professore universitario Pasquale Persico (tra tutti principalmente si veda Plektos. La Città del Parco, Salerno: Plectica Editrice, 2002) si propone di inventare e fornire ai territori rurali come il Cilento una linea di sviluppo socio-ambientale e antropologica non subalterna ma alternativa ai modelli di sviluppo metropolitani. La salienza dei rapporti sociali e culturali delle città mostra una densità topologica che invece in aree rurali come il Cilento si espande articolandosi in spazi ampi ma non per questo si disperde. 

Il video di seguito offre una delle interpretazioni possibili del concetto di Città del Parco fornita da Amedeo Trezza ed è tratto dalla visita di aprile 2011 alla ‘Valle delle Orchidee’ a Sassano, condivisa con Pasquale Persico e Nicola Di Novella, botanico e farmacista esperto di orchidee e ibridi e ‘inventore’ del laboratorio della ‘Valle delle Orchidee’.





Collegare idealmente, progettualmente, operativamente e quindi geograficamente i nodi di senso del Cilento attraverso attività di decodifica artistica del territorio, attività economiche e intraprese culturali, serve a tessere la trama che tiene unito un territorio vasto. Solo tale tessitura  forse può tendere ad assicurargli una prospettiva di sviluppo sano e regolato sulle effettive potenzialità del territorio. 
Un territorio che si fa città non perché si cementifica ma perché (si) mette in stretta relazione (con) le sue parti e così facendo si mette in gioco. La posta in gioco è il futuro, un 'futuro arcaico' - come lo ha definito Persico ultimamente - perché segno di una volontà di scommettere e di una forza di immaginare un futuro attraverso un meccanismo di ri-conoscimento del passato, di quei luoghi che conservano maggiormente ( sia naturalisticamente che antropologicamente) i tratti di arcaicità. E in quei posti, a partire da quei posti, letti e interpretati con l'ausilio delle arti figurative così come delle scienze dure, rilanciarsi in un futuro possibile, proponendo un tratto di 'contemporaneità' che al contempo è anche 'temporanea' nella misura in cui non è mai perso di vista il carattere fluente delle coscienze individuali e collettive che abitano un territorio. Qui, un altro tema di Persico, quello del 'temporaneo-contemporaneo', esprime al meglio un sano rapporto tra opera dell'uomo e opera della natura non ancora del tutto compromessa e che quindi apre e offre all'uomo la possibilità di beneficiare del 'privilegio di essere arrivati tardi' rispetto ad aree industrializzate e pesantemente urbanizzate. 
Ma è da ripensare finanche il concetto di 'urbanità' nella misura in cui il modello di sviluppo urbano non sarà più da ricercare nell'aderenza o meno ad esempi di sviluppo metropolitano, piuttosto l'urbanità sarà l'esito di un vivere civile che sa strutturarsi su di un territorio con sue precise fattezze e seguendo un proprio modello di sviluppo il cui unico meccanismo regolatore interno è il principio della sostenibilità.